Intesa Sanpaolo firma accordo con il Fondo edifici di culto
Collaborazione per un modello di valutazione delle opere d'arte
Intesa Sanpaolo ha firmato a Roma, presso il Ministero dell'Interno, un protocollo di collaborazione con il dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Il gruppo guidato da Carlo Messina metterà a disposizione la sua esperienza per realizzare un modello di misurazione utile a valutare a valore di mercato (fair value) opere d'arte, beni archivistici e librari di 862 chiese di proprietà del Fondo Edifici di Culto (Fec) operante presso il dipartimento. Si tratta di un patrimonio diffuso su tutto il territorio italiano disponibile alla fruizione di praticanti il culto e di turisti e oggetto di prestiti a istituzioni culturali nazionali e internazionali. Lo studio, condotto da Guido Guerzoni (Università Bocconi) analizzerà anche possibili modalità di valorizzazione in termini gestionali e ricadute economiche e organizzative. Nel 2017 Intesa Sanpaolo, nell'ambito del proprio progetto cultura, con la consulenza di Guerzoni, è stata la prima banca italiana che ha realizzato un'operazione di rideterminazione a fair value di 3.500 opere classificate come 'di pregio' tra le 35mila di sua proprietà. Da allora, il valore a bilancio dei beni di Intesa Sanpaolo viene aggiornato con cadenza triennale attraverso la misurazione e il monitoraggio costante del valore delle opere rispetto al mercato. L'accordo è stato firmato da Stefano Lucchini, chief institutional affairs and external communication officer di Intesa Sanpaolo e da Laura Lega, capo dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, alla presenza del Prefetto Alessandro Tortorella, direttore centrale degli Affari dei culti e per l'amministrazione del Fondo Edifici di Culto, di Michele Coppola, executive director arte, cultura e beni storici Intesa Sanpaolo e direttore generale Gallerie d'Italia, e di Guido Guerzoni, docente dell'Università Bocconi di Milano.
V.Tedeschi--LDdC