Calenzano, individuato il punto da dove è partita esplosione
Nuovo sopralluogo nel deposito Eni per pm e consulenti procura
Individuato il punto esatto da cui sono fuoriusciti i vapori di carburante che hanno creato le condizioni per l'esplosione in cui il 9 dicembre scorso, al deposito Eni di Calenzano (Firenze), sono morte cinque persone. Il passo avanti negli accertamenti dell'indagine è arrivato questa mattina, nel corso di un nuovo sopralluogo nel deposito al quale hanno partecipato - oltre ai magistrati della procura di Prato guidati da Luca Tescaroli, competenti territorialmente sul Comune di Calenzano - alcuni dei consulenti tecnici nominati per rispondere ai quesiti investigativi. Proprio in questi giorni, i sei consulenti stanno raccogliendo elementi per rispondere a una serie di domande sulle dinamiche e le competenze che porteranno ad individuare eventualmente gli indagati. Rimane ad esempio ancora da individuare la circostanza che ha costituito l'innesco della gigantesca esplosione: i tecnici hanno tempo sino alla fine di febbraio per elaborare una relazione. I reati ipotizzati nel fascicolo aperto dal procuratore Luca Tescaroli - al momento senza indagati - sono omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Nei giorni scorsi, inoltre, sono state ordinate anche altre perquisizioni nei confronti di due lavoratori presenti al momento dello scoppio: si tratta del preposto di Sergen srl (la ditta che stava svolgendo i lavori di manutenzione tra la baia 6 e la 7) e l'autotrasportatore che si stava approvvigionando alla stessa baia, e che ha premuto il pulsante di alert. A entrambi sono stati sequestrati i cellulari, con l'obiettivo di ricostruire le fasi precedenti e successive al disastro.
C.Ursini--LDdC