La Domenica Del Corriere - Con l'IA possibile prevedere le alluvioni con 6 ore di anticipo

Con l'IA possibile prevedere le alluvioni con 6 ore di anticipo
Con l'IA possibile prevedere le alluvioni con 6 ore di anticipo

Con l'IA possibile prevedere le alluvioni con 6 ore di anticipo

Studio relativo a esondazioni di fiumi minori e torrenti

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Nuovi modelli previsionali basati sull'intelligenza artificiale consentono di prevedere fino a sei ore di anticipo le alluvioni provocate da fiumi minori e torrenti, corsi d'acqua che sono ad oggi i più difficili da gestire e monitorare. Lo rivela uno studio dell'Università di Pisa e del Consorzio di bonifica Toscana Nord pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature. "Le forti precipitazioni concentrate in breve tempo e su aree ristrette - spiega Monica Bini, docente dell'Ateneo pisano e coordinatrice della ricerca - rendono difficile la gestione dei corsi d'acqua minori, dove la rapidità di deflusso delle acque piovane aumenta il rischio di piene improvvise, come avvenuto l'anno scorso nella provincia di Prato dove sono esondati i torrenti Furba e Bagnolo e, più recentemente, in Val di Cecina e nella provincia di Livorno". I modelli predittivi basati sull'intelligenza artificiale sono stati addestrati a partire dalla banca dati pluviometrica e idrometrica fornita del Servizio idrologico della Toscana. Il passo successivo sarà quindi di sviluppare software semplici e facili da usare per anticipare le criticità dei corsi d'acqua e di mitigare i danni. "L'intelligenza artificiale - assicura l'assegnista di ricerca Marco Luppichini - si è rivelata uno strumento prezioso per dare preallerta in piccoli bacini anche con sei ore di anticipo, ma resta fondamentale che le decisioni operative siano sempre supervisionate da esperti". Secondo Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio di bonifica Toscana nord "l'emergenza climatica in atto ha dato una terribile dimostrazione degli effetti disastrosi che può avere sulle nostre vite in Emilia Romagna, melle Marche in Toscana fino ad arrivare ai disastri di Valencia: oltre alle necessarie manutenzioni ordinarie e alle opere straordinarie per ridurre il rischio, abbiamo il dovere di sfruttare al meglio i nuovi strumenti in grado di prevedere il prima possibile eventi pericolosi e gli eventuali effetti sui nostri territori".

A.Falzon--LDdC