Dai cardiologi il primo Piano nazionale per la salute del cuore
Priorità screening obbligatori, aree pubbliche di esercizio e AI
Screening obbligatori nazionali già dai 18 anni su colesterolo e pressione arteriosa, elettrocardiogramma annuale per gli over65, aree pubbliche nelle città che incoraggino l'attività fisica, percorsi di cura chiari e omogenei, digitalizzazione, campagne dalle scuole ai luoghi di lavoro, innovazione tecnologica e intelligenza artificiale. Questi alcuni dei pilastri del primo Piano strategico nazionale per la salute del cuore mai realizzato in Italia, che si pone come guida di riferimento per le istituzioni a cura della Federazione italiana di cardiologia (Fic) con la Società italiana di cardiologia (Sic) e l'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco), con il sostegno della Società europea di cardiologia. In Europa le malattie cardiache sono la causa più comune di mortalità: 113 milioni di persone affette, quasi 13 milioni di nuovi casi e una spesa complessiva di 300 miliardi di €, 2% del Pil europeo. "L'Italia ha un numero ancora allarmante di decessi, oltre 220mila l'anno, più della media europea che è 7mila casi su 100mila abitanti. Un rischio moderato, a differenza di Paesi a basso rischio come Francia e Spagna", afferma Ciro Indolfi, presidente Fic. "Tra costi diretti e indiretti, l'impatto sul Ssn e sul sistema previdenziale era di circa 20 miliardi nel 2021". Per il presidente Sic Pasquale Perrone Filardi il peso delle patologie "aumenterà sempre di più per l'invecchiamento della popolazione, in particolare in Italia. Necessari lo sviluppo e l'attuazione di politiche concrete di promozione della salute del cuore, di gestione della cronicità e di programmi di prevenzione primaria e secondaria". Il 40% dei nuovi casi e il 50% delle morti per malattie cardiovascolari sono infatti potenzialmente evitabili, in quanto causati da fattori di rischio modificabili come fumo, alimentazione scorretta, colesterolo alto e sedentarietà. "Nel Piano si punta a promuovere campagne di disincentivazione del fumo, di educazione alimentare e all'attività fisica", sottolinea Fabrizio Oliva, presidente Anmco. "Si insiste molto anche sulla riduzione della sedentarietà, attraverso la riqualificazione di aree urbane dedicate a piste ciclabili e la promozione di spazi ricreativi in parchi pubblici che incoraggino l'attività fisica". Il documento, conclude, si pone anche di agire sulle difformità regionali, "al fine di ridurre le disuguaglianze e garantire equità nelle cure".
D.Gismondi--LDdC