

Due computer quantistici connessi con un ponte di luce
In comunicazione grazie a fotoni, primo passo verso vere reti
Messi in comunicazione diretta due computer quantistici grazie a un 'ponte' di particelle di luce: un passo importante per connettere tra loro più computer quantistici e aumentarne sempre più la potenza. A farlo è stato un gruppo di ricerca guidato da Aziza Almanakly, dell'Istituto di Tecnologia del Massachussetts, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Physics. In modo simile ai computer tradizionali che hanno al loro interno componenti separate ma che per lavorare devono essere connesse tra loro così anche i computer quantistici hanno bisogno di sistemi per trasportare e scambiare le informazioni tra un processore e l'altro. Ma farlo è ancora molto difficile perché le informazioni quantistiche sono molto 'delicate' e per mettere in connessione due computer quantistici occorre trasportare il contenuto dei qubit, la versione quantistica di bit, senza alterarli. In questo contesto il gruppo di ricerca, composto anche da ricercatori di Aws e della Difesa Usa, hanno sviluppato dei moduli ognuno da 4 qubit e una connessione, detta guida d'onda, capace di traferire le informazioni dei qubit da un modulo all'altro usando fotoni, particelle di luce, nella frequenza delle microonde. I corrieri delle informazioni in questo caso sono coppie di fotoni intrecciati, ossia fotoni gemelli e intimamente interconnessi tra loro, modificati in modo tale da permettere una trasmissione più efficiente di quanto si era fatto finora. Non si tratta di un passo in avanti definitivo ma un importante avanzamento verso la capacità di creare in futuro piccole reti di computer quantistici, ad esempio all'interno di una stessa stanza, così da poter aumentarne notevolmente le prestazioni e usarli per risolvere problemi ad oggi impossibili anche per i supercomputer più potenti.
A.Famiglietti--LDdC